Vent’anni di successi quelli della collezione J12 di Chanel. E come ogni anniversario che si rispetti, un gran bel regalo quello che la Maison parigina ha fatto ai propri estimatori, con l’uscita di questo J12 Paradoxe.
Nonostante in questo ventennio le versioni che ha originato siano davvero state moltissime, siamo davanti, ancora una volta, ad un modello sorprendente, originale. Si conferma la tendenza di Paradoxe stupire, ammaliare, sedurre un po’ come era abitudine, del resto, di Coco Chanel.
Una serie che, come era consuetudine dell’inarrivabile stilista transalpina, vede accostare pochi toni base, pur sempre ottenendo un esito unico, un risultato tanto inatteso quanto appagante. Questa la filosofia che, sin dall’origine, ha mosso anche l’alta orologeria griffata Chanel, dove all’iniziale versione intensamente darkeggiante del 2000, qualche anno dopo si è accompagnato l’utilizzo di un virgineo bianco, ideale nella capacità di catalizzare ed esaltare la luce.
Chanel J12 Paradoxe (Rif H6515 e H6500): prezzo
Il nuovo Chanel J12 Paradoxe (Ref. H6515) ha un prezzo a listino, nella sua versione base con predominanza bianca, di € 8.400 rispetto ai 6.100 di un’analoga versione monocromatica. La versione più prestigiosa, il Chanel J12 Paradoxe (Rif. H6500), in ceramica e oro bianco con diamanti taglio baguette, invece, costa 210.000 euro.
Nonostante la recentissima uscita, sono già presenti degli esemplari in vendita sul mercato second hand. In questo caso per la referenza H6515 del J12 Paradoxe bicolore, il prezzo di secondo polso si attesta attorno a 5.500-6.000 euro, mentre su Chrono 24 il modello nuovo viene venduto allo stesso prezzo di listino o poco più.
Vista l’esclusività della versione più lussuosa, ad oggi la referenza H6500 non offre l’opportunità di un acquisto sul mercato dell’usato e, con ogni probabilità anche in futuro, un modello del genere non potrà essere acquistato se non ad aste di un certo livello.
Chanel J12 Paradoxe: investimento
Lato investimento per i due nuovi J12 Paradoxe, probabilmente, occorre fare due discorsi distinti.
Nella sua versione “base”, seppure bellissimo nella sua doppia colorazione, la referenza H6515 non sembra rappresentare l’acquisto ideale nell’ottica di una futura rivendita.
I pochi modelli offerti sul mercato second hand, infatti, dopo solo pochi mesi, vedono il loro valore di mercato considerevolmente ridotto, sconsigliandone l’acquisto agli investitori.
Tutt’altro discorso, al contrario, quello per la referenza H6500. In questo caso, infatti, considerando l’evoluzione costante del mercato del lusso, mettere a budget una cifra superiore ai 200 mila euro per il suo acquisto, potrebbe rivelarsi un’ottima scelta per il futuro, complice anche la produzione ben più limitata di un oggetto di tale livello.
Chanel J12 Paradoxe: perché si chiama così
Il nuovo J12 Paradoxe si chiama così, per la prima parte, avendo ereditato la sigla iniziale dallo storico modello originario del 2000. Modello che nasce dopo 7 anni di duro lavoro dal genio del direttore artistico e designer
Jacques Helleu.
Si chiamava J12 in riferimento alle straordinarie imbarcazioni dell’America’s Cup. Il tutto in una linea moderna e sportiva, senza rinnegare mai gli stilemi classici Chanel, in particolare la predominanza di bianco e nero. Colori esaltati dalla presenza della ceramica high-tech.
L’appellativo “Paradoxe“, invece, nasce da questa volontà di cambiamento per il nuovo J12, senza però cambiare nulla. Il tutto attraverso questa fusione di bianco e nero senza che si mescolino mai, ma creando ugualmente un design del tutto nuovo.
Chanel J12 Paradoxe Ref. H6515: come si presenta
E così dopo le decine di declinazione differenti, con modelli maschili, femminili, minimalisti piuttosto che eccentrici, passando non meno per versioni persino impreziosite da dettagli colorati a stemperare l’austera monocromia, è scattata l’ora del Paradoxe. Un paradosso, come è paradossale che, dopo 20 anni, il J12 riesca ancora a rinnovarsi e lo faccia, paradosso nel paradosso, con una mossa incredibile nella sua totale semplicità.
Se il J12 era sempre stato o bianco o nero, il Paradoxe fonde le due anime, in un’inedita colorazione bianca e nera. Ovviamente il tutto, come nella più consolidata tradizione Chanel, non attraverso una soluzione scontata, come sarebbe stato per un quadrante suddiviso in due identiche porzioni cromatiche, ma con una gestione dello spazio non paritetica, una superficie bianca per 3/4, che declina sul nero solo per l’ultimo spicchio.
Due anime che si armonizzano in maniera sublime, pur conservando la propria precisa natura cromatica, merito di una linea di demarcazione nettissima, tale da dividere questo piccolo capolavoro in due microuniversi che si uniscono magicamente, due calamite che irresistibilmente si completano. Tra l’altro due sezioni che suddividono non solo il quadrante, come sarebbe stato logico attendersi, ma che si estendono all’intera struttura centrale dell’orologio. Una scelta stilistica, nella sua originalità, del tutto coerente con la trasgressione che, sin dalla sua fondazione, è il tratto distintivo di Chanel.
Chanel J12 Paradoxe Ref. H6515: la magia della doppia colorazione
Una fine e complessa costruzione, a testimonianza dell’unicità di un tale prodotto, che ammirando l’orologio nella sua sorprendente armonia stilistica, si rischia di dare per scontata, quasi per banalizzare….e che, invece, rappresenta un’alta tecnica costruttiva, considerando l’utilizzo di ceramica ad alta resistenza, per la realizzazione della cassa. E tenendo conto che alla base della cassa bicolore vi sono due distinte parti di cassa, differenti per colore e dimensioni, precedentemente tagliate e successivamente ri-assemblate.
Un’operazione incredibilmente, complessa, considerando come la ceramica sia un prodotto estremamente duro, complesso da lavorare e quasi proibitivo da tagliare, tanto che per ricavarne un taglio perfetto al micron, occorre la massima maestria, una precisione assoluta onde evitare di scheggiarla o rovinarne la superficie. Così come analoga attenzione va rivolta a calore e pressione nell’utilizzo degli strumenti, per non rischiare il prodursi delle potenziali micro-fatture o, non meno frequente, assistere a deformazioni plastiche o usura da taglio. Realizzate, quasi miracolosamente, le due parti, poi verranno come fuse, grazie all’applicazione di un apposito supporto metallico, che sosterrà poi lo stesso fondello in vetro zaffiro.
Una scelta stilistica totale, che, ovviamente, non risparmia neppure i numeri arabi ( tutti rigorosamente in ceramica) delle singole parti e gli altri indici, sempre e rigorosamente in una proposta bicolore. Quanto a lunetta e quadrante da rimarcare l’utilizzo della stampa a tampone, con il quadrante inizialmente dipinto in bianco e poi ripassato di nero, nella parte destra.
Chanel J12 Paradoxe: movimento
Lato tecnico questa versione del J21, seppur rifacendosi fortemente alle versioni precedenti, presenta alcune sostanziali novità; a cominciare dal movimento. Qui troviamo l’impiego di un Calibro 12.1 a carica automatica, di manifattura.
Un’autentica alchimia costruttiva, coagulata attorno a 191 componenti montati su 28 rubini; con ponti con finitura satinata e angoli lucidati al diamante e bilanciare a regolazione inerziale con sistema anti-urto e massa oscillante in tungsteno, a ruotare su cuscinetti a sfere. Lato autonomia poco meno di 3 giorni (per la precisione 70 ore) quella in grado di assicurare il singolo barilotto a brida slittante. Inoltre dati tecnici che parlano di 28.800 alternanze/ora, oltre alla presenza del dispositivo stop-seconds, datario istantaneo, certificazione Cronometrica del C.O.S.C.
Non manca anche una certa rilettura stilistica, le cui maggiori variazioni riguardano la cassa da 308 mm. che contiene il movimento appena descritto, così come cambia, come potranno notare i più esperti, lo stesso anello metallico della lunetta girevole, ora più sottile e caratterizzato da un maggior numero di scanalature. Muta inoltre, la stessa impermeabilità del prodotto, garantito, anziché per le consuete 20 atmosfere solo per 3, così come la lunetta, in questa preziosa versione, che è fissa e non girevole come accade per le altre versioni.
Chanel J12 Paradoxe Chanel Rif. H6500: modello in serie limitata
Per i pochi che se lo possono permettere, non manca neppure la possibilità di regalarsi questo capolavoro in una versione gioiello, dal costo, come abbiamo visto di quasi 300 mila euro.
A giustificarne il prezzo la stessa produzione, limitata a soli 20 esemplari. Un capolavoro vero e proprio, che ad una base in ceramica nera, contrappone lo spicchio a sinistra in oro bianco, arricchito da una pioggia di diamanti baguette.
Un autentico sfavillio per un totale di 4.55 carati, considerando i 40 diamanti ( 2.22 carati) impiegati fra carrure ed anse, 26 (per un totale di 1,74 carati per la lunetta) e 21 ( per 0,44 carati) ad impreziosire gli indici del quadrante nero). Il tutto sublimato da un solo elemento da 0,15 carati a sormontare la corona. In oro bianco anche le sfere, così come la fibbia del bracciale in ceramica nera.